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SULMONA – Raccolta delle sommarie informazioni, individuazione del responsabile e “condanna”. Avrebbe fatto tutto da solo un uomo di mezza età, residente a Sulmona, che l’altro giorno si è recato a casa del malvivente per vendicarsi del tentato furto perpetrato nella sua abitazione. Una giustizia “fai da te” che sicuramente fa riflettere, vista la recrudescenza delle azioni delittuose in città, soprattutto in riferimento ai furti in abitazione. Era lo scorso giovedì quando in un quartiere sulmonese, in pieno pomeriggio, i residenti avrebbero sventato l’ennesimo furto in appartamento. Il malvivente acrobata si sarebbe arrampicato per la canala di scolo fino a raggiungere il terzo piano di una palazzina. Nel momento in cui gli altri inquilini si sarebbero accorti di movimenti sospetti avrebbero cominciato ad urlare fino a costringere il ladro a dileguarsi per la stessa canala. Una doppia manovra rocambolesca per un colpo, di fatto, andato a vuoto. In un secondo momento il proprietario dell’appartamento preso di mira, dopo aver appreso da un congiunto e dagli altri condomini del fatto, sarebbe riuscito a risalire all’autore dell’episodio, raggiungendolo a casa dove c’era anche il padre. A quel punto avrebbe dato una “lezione” ad entrambi. Qualche schiaffo per evitare la ripetizione dell’azione delittuosa. Un processo fatto in casa, senza l’ausilio della giustizia, dal momento che l’episodio non è stato segnalato alle forze dell’ordine. Una vicenda che, indubbiamente, spinge ad una riflessione. Non a caso le forze dell’ordine stanno rafforzando la rete di controllo del territorio. Nell’ultima settimana multe e denunce sono fioccate in Valle con la controffensiva dei Carabinieri.

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