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SULMONA – E’ stato depositato in via telematica, contrariamente a quanto si era appreso in precedenza, il progetto per il miglioramento sismico del Liceo Classico Ovidio di Sulmona. Ci sono volute alcune settimane prima di inviare tutta la documentazione ( il progetto modificato e rivisto dal progettista) al Genio Civile e alla Soprintendenza per il rilascio dei rispettivi pareri che serviranno ad aprire il cantiere e ad avviare i tanto attesi lavori sulla sede storica di piazza XX Settembre. Da Palazzo San Francesco precisano infatti che il progetto è stato presentato nei giorni scorsi ed ora la palla passa nelle mani di Genio Civile e Soprintendenza che si spera facciano presto per dare l’ok definitivo. Dieci anni infatti sono già passati ed è stata proprio la protesta degli studenti a dare nuovo impulso a un iter che si era arenato negli uffici del Genio Civile. Il progettista Vincenzo Zavarella era stato diffidato, con il termine perentorio di venti giorni, a rivedere il progetto con la modifica dell’indice di vulnerabilità, pena la risoluzione del contratto per “gravi inadempienze”. Ecco che l’ingegnere supera il Comune e si presenta a Palazzo San Francesco al diciottesimo giorno utile, modificando il progetto che fissa il coefficiente di vulnerabilità a 0,77, valore che va oltre il minimo di legge richiesto dal Comune (0,65) e si avvicina a quello richiesto dalla popolazione scolastica ( 0,80). Il nuovo progetto prevede l’utilizzo di materiale tecnologicamente innovativo certificato da febbraio 2019, 48 tavole, le azioni statiche al di sopra della norme e un indice più alto che implica la ricerca di ulteriori somme, circa 750 mila euro, da aggiungere ai 4.2 milioni di euro già in cassa. Provincia e Comune attendono quindi il responso del Genio Civile e Sopritendenza prima di muoversi per trovare i fondi aggiuntivi. D’altronde dai rispettivi pareri dipenderà la consistenza dell’intervento che potrebbe avvenire anche in due stralci. Ciò che Sulmona e la scuola si augurano è che d’ora in avanti non si perda più tempo.

Andrea D’Aurelio

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