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SULMONA – Sarà il Consiglio dei debiti fuori bilancio e della resa dei conti. Sarà l’ultimo Consiglio per l’amministrazione Casini. Almeno per l’annualità 2019. Anche se quando ieri la conferenza dei capigruppo ha annoverato nell’ordine del giorno la discussione sulla situazione politico-amministrativa, negli ambienti della politica è tornata la fibrillazione. La revoca della fiducia di Di Masci al sindaco, almeno verbale, si ripropone con veemenza sulla seduta dell’assise civica di lunedì prossimo 30 dicembre, all’antivigilia del capodanno, con i fuochi d’artificio che potrebbero arrivare proprio in sede di discussione, salvo che il gruppo civico accetti di rimanere in aula. Perché già si prevedono delle assenze. Di Masci non torna indietro sulla fine del patto siglato con i civici gerosolimiani lo scorso febbraio, all’indomani delle elezioni regionali, che hanno portato al ribaltone in Consiglio Comunale con la nascita di una nuova maggioranza e della “giunta tecnica”. Nessun assessore da ritirare e nessun rimpasto. Anche perché per il professore non avrebbe senso. Gennaio sarà il mese decisivo. Ieri Di Masci lo ha ribadito in conferenza capigruppo e in Consiglio Comunale farà altrettanto. La fine dell’era Casini sembra quindi più vicina tant’è che il Consiglio Comunale di lunedì potrebbe essere l’ultimo di questa consiliatura o, al massimo, il penultimo. Resta però un nodo da sciogliere. Il più importante. Chi si assume la responsabilità? Una parola pungente e sulla bocca di tutti che al momento non lascia intravedere uno scenario chiaro. La minoranza consiliare ha già detto che dovranno essere i nove della maggioranza a staccare la spina. La minoranza della minoranza, vale a dire la consigliera Elisabetta Bianchi, aveva proposto la mozione di sfiducia che non ha trovato l’appoggio di altri consiglieri anche se qualcuno ha esortato la Bianchi a concertare metodi e contenuti. I dimasciani per ora hanno solo confermato di revocare l’appoggio ma non hanno parlato di dimissioni in blocco. Il gruppo civico si è riunito ieri nel summit di viale del Commercio nel corso del quale non sarebbero emerse sostanziali novità se non il fatto che la maggioranza originaria attenderà probabilmente il primo passo, non solo verbale, dell’ex sindaco Di Masci. Ma per mandare a casa un sindaco non bastano le buone o cattive intenzioni. Nelle prossime ore si dovrà capire come si concretizzeranno le scelte, fermo restando il mutamento dello scenario nazionale. Si avvicinano le consultazioni regionali in Emilia Romagna e quello sarà un banco di prova per verificare se l’effetto Lega tiene o meno. Per ora ci si prepara all’ultimo Consiglio che si spera sarà interessante e diretto in termini di volontà politiche e di spartizioni delle responsabilità. Perché dall’altra parte dell’assise c’è una città che osserva e resta confusa. Una città che merita delle risposte.

Andrea D’Aurelio

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