SULMONA – “Non siamo noi gli untori della città”. Ad affermarlo in coro sono alcuni giostrai del Luna Park allestito in piazza Di Bartolomeo, ritenuto da alcune famiglie il nuovo epicentro del contagio vista l’impennata di casi che ha fatto rialzare la curva. Una caccia alle streghe che non è piaciuta agli ambulanti delle Giostre che sono ora in rivolta per ribadire che l’origine dei nuovi contagi non si può associare alle loro attività. “Siamo una categoria che vive con questo lavoro e stiamo subendo da tempo le conseguenze della pandemia sugli incassi e sul calo dell’affluenza. Diffondere queste illazioni è molto grave perché veniamo ancor più penalizzati. Si può tranquillamente parlare di procurato allarme”- sbottano i giostrai. Sembrerebbe in effetti che nei giorni scorsi sarebbe partita una catena di messaggi su whatsapp con l’invito categorico di “non mandare i bimbi alle giostre”. Un’indicazione esplicita che ha fatto scattare la protesta degli ambulanti che potranno decidere, tra le altre cose, anche di rivolgersi alle autorità competenti. L’accesso al Luna Park è consentito solo ai possessori di green pass. Controlli in tal senso si devono sicuramente svolgere. Ma definire quello spazio” fonte del nuovo contagio” è quantomai inopportuno. Per bloccare l’avanzata del Covid dopo due anni gli strumenti ci sono: vaccino e prevenzione. D’altronde se si interrompono con chiunque le misure anti contagio la responsabilità non è dei giostrai né delle scuole. (a.d’.a.)