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SULMONA – L’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 13 febbraio visto il legittimo impedimento di alcuni avvocati ma il Gup del Tribunale di Sulmona, Giuseppe Ferruccio, ha voluto comunque pianificare il lavoro in vista dell’udienza del prossimo febbraio al termine della quale dovrà decidere se rinviare a giudizio i 19 imputati dell’inchiesta denominata “La Fenice”, riguardante il traffico illecito di droga e la tentata estorsione, oppure pronunciare la sentenza di non luogo a procedere. E nell’udienza di oggi, dove si è soltanto formalizzato il rinvio, i legali dell’esercito di imputati hanno anticipato le loro richieste difensive: la messa alla prova con sospensione del processo, perizia psichiatrica per attestare la capacità di intendere e di volere e la perizia sulle sostanze stupefacenti per attestare il principio attivo. Ma di tutto questo si discuterà nella prossima udienza.  Agli imputati vengono contestati a vario titolo i reati di traffico illecito di ingenti quantità di sostanze stupefacenti in concorso e tentata estorsione per due di loro, commessi principalmente in Valle Peligna, particolarmente a Sulmona, Raiano e Pratola. Un’indagine, condotta dai Carabinieri di Sulmona, che conta complessivamente ben diciannove indagati. Intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e pedinamento hanno consentito ai militari,  dal 2015 al 2017, di risalire ai presunti responsabili. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 1 kg e 200 grammi di marijuana, 74 mila euro in contanti, un disturbatore di frequenze e un “pugno di ferro” utilizzato probabilmente per le tentate estorsioni.

Andrea D’Aurelio

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