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SULMONA –  E’ risultata positiva dopo le dimissioni da una casa di cura dell’aquilano, dove si era recata per un intervento.  Ma la vicenda ha dell’incredibile. A raccontarla è la diretta interessata, una 59 enne di Sulmona, che si trova in isolamento. Un caso di malasanità  per dirla con le parole della stessa, secondo la quale non ci sarebbe stata la giusta attenzione da parte della struttura privata per il contenimento del contagio.  “Tutto può succedere, mi è stato risposto quando, ancora degente, di fronte alla mia stanza si è scoperto, all’improvviso, un degente positivo. Vengo poi a sapere che anche nella settimana precedente, si era riscontrata un’ analoga situazione”- racconta la donna. Eppure si continua ad operare. “Sono stata dimessa in fretta e furia con un tampone rapido negativo ( mah…), nessuno mi ha raccomandato di farne un successivo molecolare di conferma. Ed è solo grazie alla tempestività e prudenza del mio medico di base e alla sua richiesta di sottopormi al tampone di verifica di quanto accertato alle mie dimissioni, che, due giorni dopo risulto positiva al Covid. Nel frattempo, la comparsa dei primi sintomi. Tutto ciò ha evitato che io potessi trasmettere il virus ad altri, avendo inoltre adottato, sin da subito, spontaneamente, tutte le precauzioni del caso. Ho cercato, esponendomi, di tutelare altri. La mia tutela personale avverrà, invece, nelle sedi opportune”. L’informazione, come direbbe la donna, non deve diramare solo “bollettini di guerra” ma concentrarsi anche sui problemi, per mettere talvolta in risalto le nefandezze del sistema. Di contagi in strutture sanitarie ne è piena la cronaca e pure la rassegna stampa. Soprattutto in riferimento al primo lockdown.  Per questo abbiamo deciso di raccontare la storia della sulmonese ( noi che abbiamo raccontato, parlato e vissuto il Covid) alla quale auguriamo una pronta guarigione.

Andrea D’Aurelio

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