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SULMONA – Nessun paziente Covid nel condominio ma solo un intervento di soccorso per una cistite. La psicosi prende il sopravvento in città dopo l’ondata di contagi di fine estate ma talvolta rasenta il paradosso. E’ il caso di una donna residente sul territorio comunale di Sulmona che ha dovuto richiedere le cure mediche l’altro giorno dopo aver avvertito un malore dovuto a una cistite, fino ad essere additata come paziente Covid. Quando l’ambulanza del 118 si è presentata sotto il condominio è iniziata la caccia all’untore con qualche inquilino che avrebbe subito allertato il palazzo e si stava attivando addirittura per la sanificazione degli ambienti. Incredibile ma vero. La donna, che dovrà essere presa in carico dall’ospedale per analisi più approfondite, si è sottoposta comunque al tampone come da protocollo ( risultato negativo) ma non ha nulla a che vedere con il percorso anti-Covid. La voce si è presto diffusa nel palazzo condominiale tant’è che non si escludono risvolti di tipo legale. Ma l’episodio in questione conferma l’altissimo livello di fobia e agitazione che regna in città. Se paura e preoccupazione sono legittime alla luce del quadro epidemiologico tutt’altro che rassicurante, la psicosi e la caccia alle streghe sono fenomeni da stigmatizzare con fermezza perché non aiutano a bloccare il contagio. A nulla giova seminare il panico o additare le persone. Per evitare il virus basta seguire le misure vigenti: mascherina, distanza fisica e sociale e igienizzazione delle mani. Tutto il resto non solo non serve ma rischia di trasformare questa comunità come un posto poco umano e civile.

Andrea D’Aurelio

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