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Il primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale dell’Aquila, Alessandro Grimaldi, facendo il punto della situazione sui contagi in provincia dell’Aquila da tante settimane tra le più colpite in Abruzzo afferma: “La situazione è molto critica, c’è molta pressione sulle strutture ospedaliere, stiamo cercando  di alleggerire in tutti i modi intervenendo sul territorio. In attesa di allestire altre aree per i pazienti covid, dobbiamo cercare di curare più pazienti possibili a casa, domani attiviamo il numero verde per dare consigli ai medici di famiglia e ai pediatri su come gestire i pazienti con forme meno gravi e non congestionare pronto soccorso. Limitare la circolazione serve soprattutto per evitare che quelle forme medio – lievi possano diventare più gravi e richiedere una ospedalizzazione forzata che al momento è difficile garantire. In questo senso occorrerebbe potenziare l’approvvigionamento di ossigeno a domicilio: molta gente richiede questo ausilio. Dobbiamo consigliare alla gente di circolare il meno possibile, farlo solo per cose urgenti, indispensabili. Bisogna ricordare a tutti che il virus non si muove autonomamente, circola e si diffonde attraverso l’uomo. È dura da accettare ma è così. Più l’uomo si muove e più si diffonde. Temo, purtroppo, che servirà una ulteriore stretta, altrimenti il carico sulle strutture ospedaliere rischia di diventare insostenibile – continua l’infettivologo -. Ovviamente, è mio grande auspicio che una limitazione più forte di 3 o 4 settimane possa portarci poi a riaprire gradualmente prima delle festività natalizie. Vedo, comunque, che anche se non ci sono state chiusure, nei locali circola molta meno gente, la mia impressione è che anche senza stretta la gente abbia paura di stare al chiuso nei locali”, conclude.

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