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SULMONA – Da un anno non si svolgono le visite né esiste un calendario per prenotare una prestazione. Accade all’ospedale dell’Annunziata di Sulmona dove è impossibile sottoporsi ad una gastroenterologia. A farne le spese l’altro giorno è stato un sulmonese di mezza età che si è recato al Cup per prenotare la visita. Il risultato? Nessuna prestazione svolta nell’ultimo anno e nessuna data disponibile nemmeno per il 2023 poichè mancano le agende, ma soprattutto manca il personale. Una situazione paradossale che pure sta assumendo un carattere sistematico ed abituale se si sfoglia la lista delle lunghe attese per gli esami da svolgere all’interno del nosocomio. Dalla reumatologia non più prenotabile, nemmeno per il prossimo anno, al doppler che viene effettuato solo per i degenti, per l’insufficienza dei medici a disposizione. Se è vero che la pandemia ha cambiato il volto e la fisionomia della sanità ospedaliera e territoriale, gli operatori da “eroi” sono diventati i dimenticati. Ancor di più lo sono gli utenti nell’epoca del caro. Per accedere alla prestazione è necessario macinare chilometri fino all’Aquila o Avezzano se le agende sono libere, altrimenti è necessario “sconfinare” presso ospedali di altra azienda. Una sanità che appare accessibile solo per i più abbienti, vista la doppia spola necessaria: la prima per sottoporsi all’esame e l’altra per ritirare il referto, almeno della Asl 1. Nell’epoca delle spese da capogiro, con i rincari ai massimi storici, non è il massimo, soprattutto per le persone più fragili che possono si ricorrere alle visite in intramoenia, ma senza la possibilità di ottenere l’esenzione ticket, come più volte denunciato dal Tribunale per i Diritti del Malato, in prima linea su queste ed altre problematiche. Chi parla di “ospedale dimenticato” in queste ore, in riferimento alla politica, ha ragione. Menomale che esistono gli organi d’informazione che sulle sorti del nosocomio hanno speso più di un rigo. Almeno questa testata.

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