ROMA – Il governo non arretra sulla marcia indietro. Non è solo un gioco di parole ma è l’amara realtà perché per i tribunali abruzzesi soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria, fra i quali anche quello di Sulmona, ci sono poche speranze. Il Ministero non ha manifestato la possibilità di una riapertura, a differenza di quanto è stato sancito nel contratto di governo pentaleghista. Ne consegue che la chiusura si fa più vicina anche se il prossimo 11 dicembre si svolgerà un incontro con i Presidenti dei quattro presidi a rischio: Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto. Ad annunciarlo è stato Riccardo Fraccaro, Ministro per i rapporti con il Parlamento, che ha risposto all’interrogazione del senatore Marco Marsilio, che aveva chiesto al Ministero di lasciare aperti i quattro Tribunali, alla luce anche del tour che ha effettuato le scorse settimane a Sulmona quando ha visitato proprio il Palazzo di Giustizia. “Occorre un ripensamento concettuale della geografia giudiziariaâ€- ha esordito Fraccaro- “è in questo solco che si muove il processo degli uffici di prossimità , elaborato nell’ottica di potenziare l’equo accesso alla giustizia mediante la costituzione di una rete integrata di servizi al cittadino concepita come strumento di raccordo non solo per gli uffici giudiziari ma anche con ogni altra struttura professionale con cui l’utente deve interfacciarsi e far valere i propri interessiâ€. Una risposta che non ha convinto il senatore Marsilio. “Non c’è la volontà di riaprire i Tribunali, bensì di aprire certificatrici, ossia dei luoghi atti a fornire certificatiâ€- tuona Marsilio non senza aggiungere che “il governo non ha intenzione di riaprire i Tribunali chiusi e pur di non ammetterlo ricorre a giri di paroleâ€.
Andrea D’Aurelio
