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SULMONA – Un anno e mezzo per una diagnosi di autismo evolutivo per i piccoli utenti, oltre mille, dell’area peligno-sangrina. Il servizio di neuropsichiatria infantile resta in sofferenza per la grave carenza di personale. Dalla presa in carico dei singoli casi in commissione fino alla diagnosi passa più di un anno con ovvie conseguenze sia per la patologia ma anche per i percorsi didattici specifici da attivare a scuola. Proprio oggi una minore, residente a Sulmona, ne ha fatto le spese. “È da tempo che stiamo sollecitando il problema ai vertici della Asl. Una carenza di personale spalmata su tutta azienda ma nel territorio peligno è da circo un anno che va avanti la catena di disagi”- denuncia la sulmonese Catia Puglielli, coordinatrice regionale dei Tribunali per i diritti del malato. Sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Giorgio Fedele. “Non possiamo permettere che le famiglie, non potendo attendere un anno, siano costrette a rivolgersi al privato, con un aggravio economico notevole e non da tutti sostenibile. La Regione, evidentemente, non ha creato una rete territoriale sufficiente a rispondere alle esigenze del territorio e questo stato di cose ne è le diretta conseguenza”- scrive Fedele sollecitando Asl e Regione a contenere i disagi

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