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SULMONA – Due possibili piste legate da una presunta matrice comune. Indagini a tutto campo in città sul regolamento di conti tra spacciatori. Una guerra interna che ha tenuto impegnati negli ultimi giorni addetti ai lavori e forze dell’ordine. Si sta operando in sinergia per cercare di spezzare una pericolosa catena dal momento che si teme un’escalation di atti intimidatori e ritorsivi. Tre gli episodi finiti sotto la lente della magistratura: l’incendio del 15 dicembre scorso ai danni dell’autovettura in uso al 33 enne ristretto agli arresti domiciliari per la rapina al corriere della droga dello scorso 24 giugno a Bussi Sul Tirino, gli spari nella notte tra il 3 e il 4 gennaio sulla vetrina della pasta all’uovo di via papa Giovanni XXIII dove lavora il 33 enne e l’incendio su un’altra autovettura, verificatosi nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, di proprietà di un 34 enne ancora in custodia cautelare nell’istituto penitenziario di Pescara per la medesima inchiesta. Gli organi inquirenti, secondo indiscrezioni, starebbero al momento vagliando due piste: un regolamento di conti per somme di denaro da recuperare visti i carichi di droga arrivati nella vallata negli ultimi mesi o una reciproca vendetta tra i diretti interessati che nemmeno si può escludere a priori, dal momento che le singole posizioni non sono identiche davanti alla giustizia. Sull’ultimo episodio che è avvenuto sulla circonvallazione qualche indizio potrà arrivare dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza installate nell’area: semaforo via fiume, parcheggio Santa Chiara e Porta Napoli. Certo è che l’ipotesi di una ritorsione a catena si fa sempre più concreta. Ecco perchè le forze dell’ordine stanno lavorando in sinergia.

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