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“Abbecedario ribelle per una pedagogia emozionale” il nuovo libro di Alessandra Sartorio, che da anni opera come insegnante e formatrice, edito da Armando Editore, sarà presentato a Fontecchio, in provincia dell’Aquila, venerdì 14 ottobre alle ore 18 presso i laboratori d’arte Le Officine: L’evento sarà uno dei tanti appuntamenti in programma nel piccolo paese dove tanti artisti e intellettuali sono andati a vivere e lavorare stabilmente da più parti d’Italia e del mondo. Il libro coniuga la narrazione di un anno di scuola in una prima elementare, con la trattazione e l’analisi di questioni e tesi concernenti la pedagogia, i protagonisti e le nuove scoperte delle neuroscienze.

Rivolto a insegnanti, educatori, genitori, ma anche ad un più vasto pubblico interessato ai temi della formazione e dell’educazione. Il periodo storico che stiamo vivendo sta lasciando emergere un forte disagio sociale che si evidenzia con situazioni di violenza, di bullismo e di autolesionismo. La scuola ha la grande responsabilità di farsi carico di questo disagio e di offrire un sostegno ai piccoli e ai giovani, ma anche gli adulti educanti sempre più spesso infelici, frustrati, stressati, vittime sacrificali di cavillosi ingranaggi burocratici e di estremismi valutativi. Raccontare un anno di scuola che ha segnato una censura foriera di felicità, equivale per me a gettare un sassolino nello stagno-scuola e generare qualche piccola onda, nella convinzione che sia necessario agire da moltiplicatori.                  Ad Officine operano Teresa Ciambellini, con Circolare, studio di progettazione impegnato nell’applicazione dei principi di bioarchitettura e di economia circolare in edilizia. Nopal, laboratorio di stampa in serigrafia (sperimentale), orientato nello sviluppo dell’arte visuale come alternativa a la riproduzione digitale. Debora Panaccione, che si occupa di collage e fotografia analogica e digitale. Gestisce, alle Officine, una camera oscura sperimentale. Massimo Punti, con Universo Parallelo, che cerca di mettere in comunicazione, attraverso i mezzi dell’arte, le molteplici realtà che convivono in ognuno di noi, l’arte come risoluzione dei conflitti. L’artista messicano Nespy5euro, che si definisce “ladro di scarpe, illustratore e animatore del brutto e il grottesco. Vetri rotti, kitsch, disegni infantili sono i suoi soggetti preferiti”. Debora Frasca, che nel suo spazio sperimenta le diverse forme dell’arte visiva e dell’artigianato. Dalla pittura al movimento, principalmente sui temi legati al mondo femminile. Unisce tutto questo nei corsi e laboratori per bambini e adulti. E ancora il Centro di ricerca di ecologia sociale, creatività, energia (Cresce), progetto di Sebastian Alvarez che utilizza la ricerca sperimentale, il design, la narrazione, il dialogo informale e altri mezzi creativi di espressione per stimolare discussioni e interventi nell’ambito urbano e nella regione. Cresce studia le pratiche della geografia, della cartografia, della cultura, dell’ecologia, dell’artigianato e del commercio e degli spazi fisici e teorici in cui convergono questi campi.

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