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Gregorio Rotolo non era solo un pastore, ma un vero e proprio artista del formaggio. Con la sua passione, la sua dedizione e la sua curiosità, ha saputo valorizzare il latte delle sue pecore e creare prodotti unici e inimitabili, che hanno conquistato i palati più esigenti e gli appassionati di gastronomia. Gregorio Rotolo è scomparso il 13 marzo 2022, a 62 anni, dopo una lunga malattia, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della pastorizia e dell’agricoltura abruzzese.

La vita di Gregorio Rotolo

Gregorio Rotolo nasce a Scanno, un piccolo paese nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, da una famiglia di pastori. Fin da bambino segue il padre nei pascoli e impara l’arte di allevare le pecore e di trasformare il loro latte in formaggio. Negli anni ’70, Gregorio prende in mano l’attività familiare e inizia a sperimentare nuove tecniche e ricette, ispirandosi alla tradizione locale ma anche alle esperienze di altri casari italiani e stranieri. Gregorio non si accontenta di produrre i formaggi tipici della sua zona, come il caciocavallo, il pecorino e il marcetto, ma inventa nuove specialità, come il Gregoriano, un formaggio tenero a coagulazione lattica, senza caglio, ottenuto solo con fermenti naturali, o la ricotta Scorza Nera, una ricotta affumicata e stagionata, dal sapore intenso e deciso.

Il successo dei formaggi di Gregorio Rotolo

I formaggi di Gregorio Rotolo non passano inosservati e ben presto si fanno conoscere e apprezzare in tutta Italia e all’estero. Gregorio partecipa a numerosi concorsi e manifestazioni, dove riceve premi e riconoscimenti, e collabora con chef stellati, come Niko Romito e William Zonfa, che inseriscono i suoi prodotti nei loro menu. Gregorio diventa un ambasciatore dell’arte casearia abruzzese e un esempio di imprenditoria di montagna, capace di valorizzare il territorio e le sue risorse, nel rispetto della natura e degli animali. Gregorio ama i suoi animali e li chiama per nome, uno ad uno, e si occupa personalmente di ogni fase della produzione, dalla mungitura alla stagionatura, passando per la lavorazione e l’affumicatura. Gregorio non si limita a produrre formaggi, ma li racconta, li fa assaggiare, li fa amare. Apre un agriturismo, dove ospita i visitatori e li delizia con i suoi formaggi e i suoi salumi, e un negozio, dove vende i suoi prodotti e altre eccellenze locali, come il vino e l’olio.

L’eredità di Gregorio Rotolo

Gregorio Rotolo ci ha lasciato troppo presto, ma ci ha lasciato anche un’eredità preziosa, fatta di sapere, di sapore e di amore. La sua famiglia, i suoi collaboratori e i suoi amici continueranno a portare avanti il suo sogno e la sua missione, quella di far conoscere e apprezzare i formaggi abruzzesi e la cultura della pastorizia. Gregorio Rotolo rimarrà nella memoria e nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto, che hanno assaggiato i suoi formaggi, che hanno ascoltato le sue storie. Gregorio Rotolo è stato un pastore, un casaro, un maestro, un amico. Un uomo che ha fatto della sua vita una storia meravigliosa.

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