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La Regione Abruzzo modifica la legge sulle aree protette per consentire attività di addestramento ed allevamento di cani, unitamente allo svolgimento di gare cinofile, su tutto il territorio del parco regionale Sirente-Velino e su quello delle riserve regionali. L’approvazione, avvenuta nella seduta del consiglio regionale del 5 aprile scorso, viene fortemente contestata dagli ambientalisti. “La Regione modifica la legge sulle aree protette ma si dimentica di discuterne con i diretti interessati”. E’ il grido d’allarme che lanciano proprio le riserve naturali abruzzesi ed il parco Sirente-Velino che si chiedono se l’Abruzzo è in realtà la Regione verde d’Europa. “Un vecchio sogno in cui non crede più nessuno”. Sostengono i rappresentanti delle aree protette alla luce dell’approvazione della modifica dell’articolo 19 della Legge Regionale numero 38 del 21 giugno ’96 che permetterà a chiunque vorrà esercitare il proprio cane a fini venatori oppure organizzare una gara cinofila di fare semplicemente una comunicazione con quindici giorni di anticipo. Ciò viene definita come l’ennesima dimostrazione di come la Regione Abruzzo non abbia più alcuna intenzione di portare avanti una politica di tutela e valorizzazione dei parchi e delle riserve naturali. Il coordinatore di Federparchi Abruzzo Antonio Carrara chiede alla Regione di fare marcia indietro abrogando la norma di cui non si capisce l’origine e la logica. Critiche anche da parte del Wwf Abruzzo. “La Regione – si legge in una nota – cancella d’incanto ogni sua precedente scelta verde, votando all’unanimità un provvedimento legislativo in palese contrasto con almeno due leggi nazionali e con la stessa legge regionale 38 modificata in modo assurdo ed incoerente”. Le riserve naturali abruzzesi ed il parco Sirente-Velino chiedono alla Regione che vengano ritirate al più presto le modifiche di legge “inserite in modo del tutto unilaterale senza nessun confronto con le parti interessate”.

Domenico Verlingieri

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