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ROCCA PIA – Il Tar Abruzzo ha respinto il ricorso dei piccoli comuni per la gestione del servizio idrico. Le singole municipalità avevano impugnato la deliberazione dell’ente regionale Servizio Idrico Integrato (Ersi) del 30 giugno 2022, attraverso la quale venivano approvate le istruttorie sulla gestione autonoma per 25 piccoli comuni montani, che hanno dato esito negativo. Ovvero, 21 comuni su 25 vengono ritenuti dall’Ersi non legittimati a gestire la propria rete idrica come hanno sempre fatto finora. I comuni “non legittimati” sono Roio del Sangro, Calascio, Rocca Pia, Corvara, Pennadomo, Sant’Eufemia a Maiella, Anversa degli Abruzzi, Fano Adriano, Castel del Monte, Campotosto, Scontrone, Villetta Barrea, Capitignano, Barete, Barrea, Alfedena, Capestrano, Canistro, San Valentino, Bussi sul Tirino e Civitella Roveto. I sindaci sin da subito avevano protestato parlando di un effetto immediato negativo per i cittadini con un aumento delle tariffe, a fronte di improbabili investimenti e potenziamenti del servizio viste le condizioni economiche in cui versano tali aziende. Anche l’acqua fornita, proveniente direttamente dalle sorgenti montane e debitamente controllata rischia di essere sostituita da approvvigionamenti alternativi e di minore qualità. Per i comuni interessati risulta “palese come l’Ersi abbia interpretato con rigidità i requisiti richiesti per la legittimazione previsti all’articolo 147 del d.lgs. 152/2006, introducendo vincoli e condizioni non previsti dalla normativa che hanno sottratto ai Comuni il chiaro diritto alla prosecuzione della Gestione”. Per questo molto probabilmente si andrà al Consiglio di Stato, già chiamato in causa in fase cautelare

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