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SULMONA – Lei Benedetta e lui Lorenzo, un nome di manzoniana memoria che ben si addice al periodo storico che si sta vivendo. Sono due dei sei bambini venuti alla luce all’ospedale di Sulmona, dal 9 al 15 marzo, al tempo del Coronavirus. Nella settimana di fuoco e dei decreti per contrastare il virus e gestire l’emergenza, la vita continua nel punto nascita peligno. I nuovi nati sono quelli che porteranno per sempre il ricordo di un parto tranquillo ma in un clima di grande tensione, legato alla pandemia del secolo, il famigerato Covid-19. Sono sei i fiocchi appesi (tre rosa e tre blu) nel reparto di ostetricia e ginecologia , più  volte balzato alle cronache, che continua a lavorare in silenzio mentre la mente è da tutta altra parte. Si è registrato quasi un parto al giorno e se in questi momenti tutti cercano un segnale di speranza per pensare positivo, per immaginare un domani migliore e un repentino superamento dell’emergenza, questo potrebbe essere un segno. Si continua a vivere e nascere anche nella Sulmona al tempo del Coronavirus, in un sistema sanitario che sta scontando le prime criticità per la carenza dei dispositivi di sicurezza. E anche in sala parto non manca la fibrillazione. Ma la vita continua e i neonati non temono il virus.

Andrea D’Aurelio

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