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SULMONA – Resta senza un volto e senza un nome il piromane che nella notte tra il 28 e 29 gennaio 2020 aveva incendiato una Smart diesel in via XXV Aprile. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di ignoti, recependo la richiesta della Procura, non essendo emersi indizi per la costruzione di un quadro probatorio. La persona offesa, oggi portavoce del comitato che si è formato nel quartiere degli incendi, aveva parlato di una chiara intimidazione all’epoca dei fatti, avendo ricevuto minacce per questioni personali. Peraltro, pochi giorni dopo quell’atto incendiario, si era ritrovato un mazzo di crisantemi sotto il garage di casa. Il fascicolo sull’incendio doloso risulta archiviato non essendo emersi elementi utili per risalire al responsabile mentre proseguono le indagini sulle minacce e sulle altre ipotesi di reato. L’incendio si era sviluppato sotto casa della vittima, tanto che le fiamme avevano danneggiato la facciata del palazzo, un balcone e la tenda parasole di un appartamento al primo piano, con un pezzo d’intonaco che si era staccato dalla parete dell’edificio annerito dal fumo per diversi metri di altezza. Era rimasta danneggiata dalle fiamme anche una Fiat Punto parcheggiata proprio vicino alla Smart. Sono oltre 60 le auto andate a fuoco negli ultimi tre anni a Sulmona, più di una decina solo nel 2019. Quasi tutte nel triangolo tra via XXV Aprile, via Avezzano e via dei Cappuccini. In alcuni casi si è trattato di ritorsioni vere e proprie, ma in molte circostanze sono rimaste coinvolte negli incendi auto di persone senza nemici particolari. L’ultimo episodio risale alla notte del 2 luglio scorso. Per l’abitualità del fenomeno il comitato aveva interpellato le istituzioni con una petizione che in queste si sta allargando. Il documento, con le integrazioni dell’ultimo minuto, sarà indirizzato alla Questura dell’Aquila e al Commissariato Ps di Sulmona per il rafforzamento dei pattugliamenti già in essere. Il comitato chiede inoltre di preservare il quartiere degli effetti del caro energia senza ridimensionare la pubblica illuminazione, qualora fosse necessario, vista la continuità dei fenomeni incendiari nell’ultimo decennio. Si sollecita inoltre un controllo più approfondito sulle tubature e sulle acque dopo i valori della legionella riscontrati recentemente su tre abitazioni. Infine al Comune, in vista della scadenza dei termini per il rinnovo della convenzione con l’Ater, si chiede una concertazione formale ai fini di una corretta riperimetrazione dell’area e delle singole competenze, alla luce delle numerose problematiche più volte segnalate.

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