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SULMONA – La Asl lo ha liberato dalla sorveglianza attiva al ventunesimo giorno, come previsto dalle disposizioni ministeriali, ma lui continua a vivere in condizioni di semi isolamento poichè persistente positivo. La storia è quella di un giovane residente a Raiano che da circa un mese e mezzo, ovvero dal 13 maggio scorso, sta vivendo un vero e proprio incubo. L’uomo era stato posto in quarantena come contatto di caso accertato. Il tampone è risultato positivo  nonostante la piena asintomaticità. Un fulmine al ciel sereno. Nessun sintomo ma solo il campanello d’allarme del contatto con il caso Covid. Da quel giorno il giovane non riesce a liberarsi del virus. Tutti i tamponi svolti, cinque in tutto, hanno dato esito positivo. Al 21 esimo giorno, come recita la disposizione, viene meno la carica infettante. Per questo l’uomo è stato liberato dalla quarantena, da persistente positivo, ma accompagnato a distanza dalla Asl per la programmazione degli altri tamponi. Non è una “clausura” vera e propria perchè quando non si è monitorati si può uscire, provvedere alle esigenze personali, stare all’aria aperta. Ma con la paura di incrociare qualcuno per strada, di intrattenersi troppo in luoghi frequentati da più persone. Senza contare il fatto che per essere riammessi sul posto di lavoro serve un tampone negativo. “Mi sento llibero ma non troppo. Perchè so che sono positivo e non posso condurre una vita normale. La stagione dicono che è favorevole, il virus  con il cado perde i colpi, ma io non riesco a liberarmene”- sbotta il giovane che si sottoporrà all’ennesimo tampone. Storie comuni che, dopo un anno e mezzo di pandemia, comunque fanno riflettere sulla persistenza di un’emergenza che non arretra.

Andrea D’Aurelio

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