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SULMONA – Stava scontando gli arresti domiciliari quando avrebbe aggredito la sua ex. Entrambi, per ironia della sorte, sono finiti sotto processo. Lui, G.S. 28 enne di Sulmona già noto alle forze dell’ordine e lei G.Z., una straniera di 23 anni residente a Pratola. L’accusa è di lesioni personali aggravate per l’uomo e favoreggiamento per la donna. Arriva al rush finale il procedimento penale che vede imputati e protagonisti i due giovani, legato ad una vicenda sui generis, delicata e curiosa allo stesso tempo. Ieri nel corso dell’udienza celebrata davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, l’imputato ha respinto tutte le accuse mosse nei suoi confronti. La sentenza è attesa per il prossimo 1 dicembre. Ma andiamo con ordine. I fatti risalgono al 1 luglio 2017. Stando al quadro accusatorio il 28 enne avrebbe aggredito e colpito ripetutamente la ragazza, cagionandole lesioni giudicate guaribili in 25 giorni, ovvero ecchimosi multiple del collo e degli arti, con l’aggravante di aver commesso il fatto nel periodo in cui era sottoposto alla detenzione domiciliare. La giovane, in seguito all’aggressione, dichiarò ai Carabinieri della stazione di Pratola Peligna che le lesioni le erano state cagionate da una ragazza probabilmente sudamericana, finendo sotto processo per favoreggiamento, per aver aiutato il suo presunto aggressore ad eludere le indagini. Dagli accertamenti investigativi venne fuori che il 28 enne si giustificó con la mamma della sua ex, inviando una serie di sms, in riferimento all’accaduto. Una versione, secondo la difesa del giovane rappresentata dall’avvocato Silvia Iafolla, completamente destituita di fondamento. “Quella sera abbiamo avuto una discussione tant’è che per le urla sono stati i vicini a chiamare la Polizia ma è finita lì”- ha detto l’imputato al giudice spiegando di aver notato la ragazza dolorante sotto casa ma solo dopo che quest’ultima avrebbe lasciato la sua abitazione nella quale era sottoposto agli arresti domiciliari per poi farvi ritorno. L’imputato ha negato anche di aver mandato sms alla madre della donna come pure è da chiarire il perché la ragazza, che non ha confermato l’aggressione subita dal giovane, si sia fatta refertare il 14 luglio, a distanza di parecchi giorni dal fatto. Nella prossima udienza sfileranno davanti al giudice altri testi e si arriverà a scrivere la parola fine sulla curiosa e strana vicenda. Andrea D’Aurelio

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