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Torna a far discutere l’accorpamento della Camera di Commercio di L’Aquila e Teramo. Facciamo prima un riepilogo della vicenda.  Il Consiglio dei ministri del 9 novembre 2016 aveva approvato il decreto sulle camere di commercio in cui erano stati recepiti gran parte dei suggerimenti avanzati dalla Conferenza unificata, dal Consiglio di stato e dalle commissioni parlamentari che prevedeva il taglio delle Camere italiane da 105 a 60. Pertanto le due Camere abruzzesi dovevano fondersi in un’unica denominata Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia. Teramo però si oppone e avvia ricorso al TAR.

Il Tar d’Abruzzo ha concesso la sospensiva fino alla trattazione collegiale dell’istanza cautelare che era stata fissata nella Camera di consiglio dell’11 marzo e poi rimandata per il lockdown dovuto al diffondersi del coronavirus.

Con il DL 14 agosto 2020, n. 104 – “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” l’art. 61, rubricato “Semplificazioni dei procedimenti di accorpamento delle camere di commercio” prevede l’accelerazione del processo di riorganizzazione delle CCIAA e, in particolare, sollecita gli organi direttivi a concludere i procedimenti di accorpamento delle Camere di commercio pendenti

Lo ricorda lo stesso assessore alle Attività Produttive della Regione Mauro Febbo il quale afferma: “Abbiamo assistito ad un inutile perdita di tempo che ha generato solo ritardi di organizzazione. ci ha pensato il Decreto legge Agosto che attraverso l’articolo n.61 ha imposto alle Camere di chiudere la pratica dell’accorpamento entro il 14 ottobre prossimo, pena la decadenza degli organi di gestione e la nomina da parte del Mise di un commissario straordinario per concludere il processo di fusione. Pertanto adesso ci aspettiamo dai due Enti camerali gli atti di indirizzo per la formazione del nuovo consiglio camerale attraverso l’individuazione del numero dei seggi spettanti a ciascuno dei settori economici rappresentati per la nascita della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia. Come sottolineato in più occasioni – conclude l’assessore – il processo di fusione tra le due camere di AQ e TE, come peraltro già avvenuto tra quelle di Chieti e Pescara, rappresenta il rafforzamento del sistema camerale all’interno del processo economico istituzionale con numeri e posizioni che non possono essere ignorati. Dalla fusione delle Camere di Commercio di Teramo e L’Aquila, l’Abruzzo delle imprese esce più forte e capace di accettare le prossime ed importanti sfide economiche e di sviluppo”.

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