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Scolari a lezione di “Civiltà contadina” a Castelvecchio Subequo

Una giornata particolare per gli scolari della Scuola secondaria di Primo grado di Castelvecchio Subequo, dell’Istituto Comprensivo di Raiano, per conoscere la “Civiltà contadina”. La generazione digitale non può ignorare le radici culturali dei propri antenati, poiché un paese senza memoria non può avere un futuro. È questo il senso dell’incontro formativo voluto dai docenti professori Adornati MarianaEnza Chiara RicciMaria Carmela Di CesareAntonio Piotti, operanti nella sede di Castelvecchio Subequo dell’Istituto Scolastico Comprensivo di Raiano, diretta dalla prof.ssa Paola Ruscitti, con l’Azienda Agricola “Marinopiccoli”.

Grazie agli interventi di Giuseppe Cera, cultore di storia locale, e lo scrivente Giovanni Pizzocchia, già dipendente della Comunità Montana Sirentina, sociologo pubblicista e già operatore dell’ufficio stampa e dell’Ecomuseo d’Abruzzo, gli scolari hanno avuto modo di scoprire il mondo del passato. In quei tempi, nei piccoli paesi, si nasceva nelle proprie abitazioni, in una società solida, coesa, patriarcale, contadina con le sue tradizioni e consuetudini. Hanno potuto confrontare questa realtà con quella del presente, più individualista e liquida, come insegnava il sociologo Baumann. Il patrimonio immobiliare è una metafora eloquente di questo cambiamento.

L’Azienda Agricola “Marinopiccoli”, intitolata al bisnonno Danilo Marinopiccoli, ha allestito e illustrato nei propri locali, di ottocentesca memoria, un vero museo con gli attrezzi agricoli utilizzati soprattutto nel passato dai braccianti agricoli. Questi strumenti rispecchiano un’epoca in cui la moderna tecnologia non aveva ancora rivoluzionato le modalità delle lavorazioni agricole.

Dai centri storici, dove le case erano arroccate intorno ai castelli medievali e venivano costruite in pietra e calce, attaccate le une alle altre, nell’ottica di un’economia rurale basata sulla mutua assistenza e l’uso comunitario, si passa alla parte nuova del paese. Qui le case sono singole, costruite in cemento armato, spesso con recinto, cancello e la scritta “Attenti al cane”.

Le pietre e il cemento parlano, raccontano chi eravamo e cosa siamo diventati. Gli scolari e i docenti sono stati felici di partecipare a questa esperienza. Danilo Marinopiccoli, eccellente interprete di un modo innovativo nell’essere imprenditori agricoli, ha offerto l’occasione anche per far degustare una piccola “colazione contadina” a tutti i partecipanti, chiudendo così in bellezza l’incontro didattico nella sua fattoria.Il

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